Il Sindaco di Firenze scandisce il nome C a n t e l l a alla platea di giornalisti ad una nuova conferenza stampa indetta per raccontare il “Progetto per l’Arno”. Presentazione di qualche schizzo basato sul progetto dell’Architetto Claudio Cantella che fece insieme all’architetto Richard Rogers nel 1983 e poco altro. I giornalisti fanno domande: “Tempi? Costi”. Domande che non hanno risposte. Tutto rimane vago.
Questa è la cronaca di una conferenza stampa che si è svolta in settimana in Palazzo Vecchio a Firenze. Una delle tante a tema Arno che il Comune di Firenze ha indetto prima e dopo le elezioni. Dario Nardella in questo ultimo incontro, presentato con l’architetto Stephen Spence (dello studio Rogers Stirk Harbour) arrivato appositamente da Londra, dice di presentare la “attualizzazione” del progetto Rogers-Cantella, che ora abbraccia tutto l’asse dell’Arno da Est a Ovest.
Tante cose bellissime tutte ideate dall’architetto Claudio Cantella che aveva in mente di “restituire il fiume alla città”. Sì, perché il progetto è idea originale di Claudio Cantella che allora ventinovenne chiamò lo studio Rogers e incontrò il famoso architetto a Venezia. Iniziò così il progetto Arno che riguarda non solo il tratto che tocca Firenze ma tutta l’asse fluviale.
Claudio Cantella è una di quelle persone che ringrazi Dio o chi per lui, di averla messa sulla tua strada. Con l’ironia delle grandi menti, la semplicità di chi davvero sa e l’educazione da uomo di altri tempi, Cantella non si impone: fa.
È uomo “del fare” oltre che del dire (cosa difficile da trovare oggi) essendo anche un grande affabulatore. Architetto, progettista, artista a tutto tondo (è pittore e autore di testi musicali), cosmopolita reale, Cantella ha portato avanti per 40 anni quell’idea di trentenne nata dall’amore per quel “fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia”.
Il progetto, poi proposto e approvato dal Comune di Firenze con tanto di delibere e atti esecutivi e all’epoca amato dai sindaci Alessandro Bonsanti e Massimo Bogianckino, è stato anni negli archivi comunali. Tornato alla luce di tanto in tanto nel tempo ad uso e consumo non dei cittadini e del loro fiume ma dei politici di turno. Resuscitato in questa tornata elettorale si è presentato subito con “un pezzo mancante”: l’architetto ideatore del progetto! L’architetto Claudio Cantella. Sì proprio l’ideatore è stato dimenticato e oggi, che si continuano a fare incontri dove si parla delle sue idee e si propongono realizzazioni grafiche di quelli che erano i suoi schizzi (conservati in archivio insieme ai progetti), è leggermente contrariato.
“Mi sento offeso come cittadino” – dichiara Cantella, che anche questa volta non è stato invitato alla presentazione e nominato solo a margine – perché sicuramente il Comune ha dovuto investire per avere le grafiche dei miei schizzi. Io avrei aperto gratis il mio archivio!”
Probabilmente il “mistero” della scomparsa di “Cantella” dal progetto (come avvenne durante la presentazione in piena campagna elettorale) e l’attribuzione solo ad altri è dovuta ad un fattore puramente politico. Infatti il simpatico Cantella ha gravitato nelle liste del Movimento Cinque Stelle, tra le altre cose a nostro parere, senza neanche tanta convinzione ma proprio per amore del progetto Arno.
Eppure il progetto è ancora oggi valido, il suo ideatore ha continuato a migliorarlo negli anni e non ha mai perso l’amicizia con Richard Rogers mentre non ha mai conosciuto o visto l’architetto Spence. “Richard – dichiara ancora Cantella – non avrebbe mai permesso tutto questo. Non so cosa sta accadendo. Con lui abbiamo stretto una lunga amicizia basata su un legame intellettuale e amicizie internazionali comuni”.
Se amate l’Arno dalla sorgente alla foce, seguiteci del progetto Cantella- Rogers parleremo ancora.
Roberta Capanni